Documenti (Fondamentali Spirituali): Catechesi sulla Confessione di Padre Renzo Gobbi
Cari amici, il movimento CuoriPuri è molto grato a Padre Renzo Gobbi, perché è stato l’ideatore del movimento, in una giornata sicuramente molto ispirata dallo Spirito Santo.
Padre Renzo è arrivato a Medjugorje il 3 Agosto 2009, ed è rimasto per due anni come “Cappellano degli Italiani”, mettendosi continuamente a disposizione per le confessioni, sia la mattina che la sera.
Con il corso dei mesi, il Padre ha notato che per “risparmiare del tempo”, era conveniente fare una breve catechesi sul sacramento agli Italiani in coda presso il suo confessionale … questa catechesi ha presto assunto uno schema “regolare”, che è stato prima trascritto, e poi registrato in Video.
La trascrizione di una delle sue catechesi, in particolare quella del 16 Marzo 2011 è stata trascritta e diffusa via Internet sulla mailing list “Informazioni da Medjugorje”, ed è qui di seguito riportata.
E’ infine possibile ascoltare la stessa catechesi a questo link, oppure guardare anche un video di una catechesi analoga su gloria.tv a questo indirizzo : http://it.gloria.tv/?media=162125
Medjugorje 16/3/2011 Ore 9 Circa, Intervista di Marco Piagentini a Padre Renzo Gobbi
La confessione è un SACRAMENTO, una cosa seria, che ha delle regole, che io (Padre Renzo) devo osservare e far osservare, naturalmente.
Purtroppo molti, specialmente in Italia, non sanno confessarsi: Desiderano, a volte pretendono, però non sanno!
Allora adesso vediamo un po’ i fondamenti di questo sacramento.
Intanto, come tutti i sacramenti, si comincia sempre con il segno della croce, e si dice pressappoco il tempo trascorso dall’ultima confessione ben fatta, senza aspettare che lo chieda il sacerdote.
Poi è importante sapere cosa è un sacramento.
Il Catechismo, vecchio e nuovo, definisce i sacramenti con tre parole: SEGNI EFFICACI della GRAZIA.
Il nuovo catechismo aggiunge alla seconda parola, anche la parola “sensibili”: Segni SENSIBILI ed efficaci della Grazia.
Di segni religiosi ne abbiamo tanti, anche la corona del rosario è un oggetto sacro, un crocifisso appeso alla parete … ma non sono SACRAMENTI.
Che differenza c’è? Che tutti i gesti e i segni religiosi INDICANO, non contengono quello che indicano.
Invece i sacramenti sono segni EFFICACI; Efficaci vuol dire che effettuano, realizzano, contengono, e comunicano quello che indicano.
Che cosa? La Grazia, ecco la terza parola (Segni efficaci della GRAZIA).
Per Grazia si intende la PRESENZA di Dio, L’AZIONE di Dio, nel caso della confessione “la MISERICORDIA di Dio”.
Atti penitenziali, segni di purificazione, ci sono in tutte le religioni, perché è insito nella persona umana il bisogno di purificarsi, di lavarsi, di fuori e di dentro.
Perciò, abbiamo per esempio gli Induisti che hanno il bagno sacro, gli Ebrei e i Musulmani “le abluzioni”, i Marxisti “l’autocritica” … anche i nostri fratelli protestanti si confessano, ma non credono nel sacramento: “Si confessano direttamente con Dio”, e noi a volte siamo come loro, eretici, perché facciamo lo stesso.
Che differenza c’è? Che in tutte le religioni gli atti e i gesti penitenziali di purificazione sono atti umani, cioè partono dall’uomo e tornano a beneficio, a vantaggio dell’uomo.
Invece, la confessione è un segno efficace della grazia, della Misericordia di Dio: è un altro che mi perdona, non sono io che mi SENTO di confessarmi.
Quando noi diciamo mi SENTO di pregare, mi SENTO meglio se mi confesso … rischiamo di ridurre il sacramento ad un atto umano, come in tutte le religioni: non è più grazia di Dio, perché per noi la fede e la vita cristiana, non è un idea, un ideologia, non è un sentimento, ma è grazia e vita.
Il Papa attuale ce l’ha contro il Relativismo: Relativo è l’uomo, Dio è l’assoluto.
I sacramenti sono segni dell’assoluto, di DIO, della Sua Grazia, NON di quello che mi SENTO io.
Questo è molto importante, aver CHIARO questo.
Allora, siccome Gesù ci ha salvati … La seconda persona della Santissima Trinità, il VERBO, la Parola di Dio, esistente da sempre, Dio da Dio, Luce da Luce, ci ha salvati prendendo la nostra natura umana, con l’incarnazione: Nella mia carne mi ha salvato, veramente carne, veramente sangue quello sparso per noi.
Allora, l’importanza dell’incarnazione del Natale … San Francesco, che ha istituito il primo presepio, proprio …. aveva presente questo valore …
I sacramenti CONTINUANO questa incarnazione, perché Gesù non ha scritto il Vangelo, e sapeva leggere e scrivere, ma come eredità ci ha lasciato i Sacramenti: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi li riterrete resteranno non rimessi … Prese il pane, rese grazie, lo spezzò …. FATE questo in memoria di me, FATE, non RICORDATE, come dicono i nostri fratelli protestanti, FATE, memoria, memoriale, in ebraico Zikaron vuol dire perpetuare, attuare, conservare, custodire come eredità, perciò i sacramenti sono esperienza concreta, materiale, della grazia, ed hanno tutti la “materia”: senza la materia non esistono i sacramenti.
La materia dei sacramenti può essere un gesto, come l’imposizione delle mani nella cresima, una formula, una preghiera, o un oggetto, come l’olio dell’unzione degli infermi, o altre cose, o più di una di queste messe insieme.
Per esempio, il sacramento del matrimonio, come materia indispensabile ha una cosa sola: L’unione sessuale completa tra un uomo e una donna, fatta secondo l’amore di Cristo, da Cristiani; Lo dimostra il fatto che il matrimonio celebrato in chiesa e non “consumato” non è valido, è nullo.
Invece, un atto sessuale completo, senza il prete, senza la celebrazione in Chiesa, vedi nei paesi Comunisti … Chiese distrutte, chiuse, preti uccisi, impediti … la gente si univa in matrimonio, ed era valido, perché il prete è solo un TESTIMONE, necessario se c’è, ma i ministri, coloro che realizzano il sacramento del matrimonio sono gli sposi, non quando si tengono per mano, ma quando hanno l’atto sessuale completo, ecco perché per noi un atto sessuale fuori del matrimonio è un peccato grave, che non consente di ricevere gli altri sacramenti, perché è la materia tipica, propria, costitutiva del sacramento del matrimonio.
La materia del battesimo sono due cose: l’acqua, e le parole “Io ti battezzo, nel nome del Padre, etc ….”
La materia dell’Eucarestia, il più grande dei sette sacramenti, sono tre cose: il pane di frumento, il vino di uva, e le parole della consacrazione dette dal sacerdote.
Se il sacerdote dice le parole della consacrazione davanti ad un cesto di frutta, questa non diventa il corpo e il sangue di Cristo: ci vuole il pane di frumento ed il vino di uva.
Perché … qualche vescovo, anni fa, aveva proposto di utilizzare la farina di riso per confezionare le ostie, le particole, dal momento che nella maggior parte del mondo si mangia il riso: non si può, neanche il Papa può prendere una decisione del genere, neanche un consiglio ecumenico, perché la materia del sacramento, cioè quello che ha preso Cristo, il pane di frumento, è VINCOLANTE.
Qualche prete ha celebrato la messa con il vino artificiale, non di uva; quando se ne sono accorti, ha dovuto ri-celebrare le messe, applicando le intenzioni per le quali aveva ricevuto le offerte, perché quelle messe non erano valide, perché manca la MATERIA del sacramento, che è INDISPENSABILE, perché i sacramenti sono segni sensibili ed efficaci della Grazia, sensibili ed efficaci, cioè si sentono, si vedono, si toccano, si ascoltano, HANNO LA MATERIA.
Qual è la materia della confessione?
QUATTRO COSE: SE NE MANCA UNA SOLA NON ESISTE CONFESSIONE.
Se uno non le sa, può confessarsi?
No, ecco perché devo fare questa spiegazione, perché purtroppo molti non le sanno … e allora rischiano che io non dia l’assoluzione, poi si arrabbiano, vanno a parlar male di me, anche con i frati, in giro, così … e io voglio loro più bene, ma non si scherza con i sacramenti.
Allora, ecco la seconda parte del discorso: LA CONFESSIONE.
La materia delle confessione consta di quattro cose, se ne manca una sola NON ESISTE SACRAMENTO DELLA PENITENZA o CONFESSIONE.
PRIMO, l’accusa dei peccati;
SECONDO: il PENTIMENTO;
TERZO: la decisione, la volontà di rimediare;
QUARTO: l’assoluzione che da il sacerdote.
Se il sacerdote da l’assoluzione, e manca una sola delle tre cose che ho detto, e che competono, toccano al penitente, batte l’aria, caccia le mosche, inganna il penitente, e deve rendere conto a Dio del sacrilegio che ha compiuto, e io non voglio fare sacrilegio, perciò non si scherza con i sacramenti, va bene?
Allora …
PRIMO: L’accusa dei peccati
Purtroppo c’è gente che … anche prima … vogliono confessarsi, e dice … però dicono “non ho peccati”.
Adesso voi ridete, ma purtroppo capita così, e io non do l’assoluzione, senza discussioni!
Non si scherza con i sacramenti!
Ci vuole l’accusa dei peccati.
C’è gente che viene dentro e dice … “Io non ho peccati”, oppure dice il bene che fa, che è la stessa cosa (prego, vado sempre a messa), o il male che non fa (non ho ucciso, non ho rubato, non bestemmio): Non è confessione VALIDA.
Io voglio bene lo stesso alla persona, sono contento di incontrarla, ma … non è sacramento valido: ci vuole l’accusa dei peccati.
C’è chi dice i peccati, ma … quelli degli altri … del marito, della moglie, dei figli, dei suoceri, dei vicini di casa …
Non è valida la confessione, bisogna dire i PROPRI peccati.
Poi c’è gente che non fa l’accusa: anche se dice i propri peccati, però si giustifica: ho bestemmiato, ma non ci ho mica messo cattiveria, è stata mia moglie che me le ha cavate fuori; Non sono andato a messa, ma ero malato!
Quando uno si giustifica, rifiuta il perdono, perché si è già giustificato da solo: MAI giustificarsi nella confessione.
Il Signore perdona lo stesso, anche se non ci confessiamo, anzi, nella nostra fede, Gesù ci ha già perdonato tutti, perché Lui ha già fatto la sua parte, e già morto per i peccatori, una volta per sempre, e una volta per tutti, perciò lui ci ha già perdonato, ma siamo noi che, se vogliamo confessarci, secondo le regole, allora esperimentiamo nella materialità, nella concretezza del sacramento, quel perdono.
Ma se uno si giustifica, rifiuta il perdono, si è già giustificato da solo, dichiara di non aver bisogno del perdono.
Mai giustificarsi, ripeto … e allora … cosa dire …
Una volta una signora che era qui, irritata … dice: “Cosa vuole che dica, se ero a letto con la febbre a 40 non potevo andare a Messa”.
Finché non sai cosa dire, niente confessarsi! Esame di coscienza!
L’esame di coscienza a volte dura mesi, anni … INEVITABILMENTE GIORNI.
MAI un (solo) minuto davanti al confessionale, chiacchierando, guardando in giro, o pensando ad altro!
E l’esame di coscienza si fa passando in rassegna comandamento per comandamento, virtù per virtù, i precetti della Chiesa, i vizi capitali, le opere di misericordia corporale (sono sette), le opera di misericordia spirituale … e mai passare da uno all’altro senza riconoscere la mancanza, perché uno si confessa sufficientemente bene se ha chiara un cosa: che davanti a Dio NESSUNO è senza peccato, siamo SEMPRE e TUTTI peccatori; anche quando facciamo il bene pecchiamo, perché potremmo farlo meglio!
Per esempio se io chiedo “Lei prega tutti i giorni” (rivolgendosi ad una Signora presente) “cosa mi dice?”
SI …
E allora niente perdono! Perché se uno prega non ha mica bisogno del perdono …
Se invece fosse cosciente di quello che ho appena detto, che davanti a Dio siamo SEMPRE peccatori, anche quando facciamo il bene, allora direbbe “Anche se prego dalla mattina alla sera, siccome so che davanti a Dio nessuno è senza peccato, e VOGLIO il perdono, mi accuserò che potrei pregare meglio, con più devozione, affetto, trasporto, zelo, pietà, entusiasmo … con meno leggerezza, superficialità, distrazione, abitudinarietà …
Basta dire una parola simile a queste, e si ha DIRITTO al perdono, e io sono costretto, e volentieri do l’assoluzione, ma se uno dice “io prego”, niente perdono!
Non scherziamo con i sacramenti!
Allora … se ero impedito dalla malattia, e non potevo andare a Messa, cosa devo dire?
Be … faccio l’esame di coscienza, ci penso bene, e dirò, per esempio, che potevo santificare il giorno del Signore con una preghiera in più, che non ho detto!
Oppure facendo la comunione spirituale, di desiderio, che non ho fatto!
Oppure accendendo la radio, il televisore, per seguirla.
Oppure andando a Messa il giorno dopo, che ero guarito, e non sono andato!
Oppure, se era da molto tempo che stavo male, nella mia parrocchia portano la comunione agli ammalati … e io non l’ho chiesta!
SEMPRE riconoscere la mancanza, che mi da diritto al perdono, perché senza l’accusa dei peccati non esiste confessione.
È la materia IN DIS PEN SA BI LE.
E non basta: quattro cose costituiscono la confessione: Primo, l’accusa dei peccati, poi ci vuole il PENTIMENTO, e la volontà di rimediare.
C’è chi anche dice il peccato, ma non è pentito!
Per esempio: c’è qualcuno che ha del rancore, che è arrabbiato, di solito con qualche parente, sono quelli più comodi, più vicini … vero?
O perché … magari … mio fratello, prima che il papà morisse gli ha fatto fare una firma, e si è preso tutta l’eredità, e io non voglio più vederlo!
O perché mia moglie mi ha abbandonato, perché ha trovato uno più bello di me, che la capisce meglio, e io … proprio … l’AMMAZZEREI!
Uno viene dentro, dice il peccato, va fuori, e continua ad aver rancore, a non salutare, a odiare … è valida la confessione?
NO! Perché MANCA IL PENTIMENTO, e la volontà di rimediare.
C’è gente che ha rapporti fuori del matrimonio, prima dicevo che è “costitutivo del sacramento”, il rapporto, e magari, anche … lo dice! Perché io domando … e … magari anche un po’ gli dispiace, vorrebbe fare come certi personaggi famosi della serie A del calcio, Kakà, Legrottaglie, altri … che si presentano casti fino al matrimonio.
“Ma se ci vogliamo bene … che male c’è … ci sposeremo di sicuro, fanno tutti così …”
E’ pentito? Vuol rimediare chi dice questo?
NO: non è valida la confessione.
Se il sacerdote da l’assoluzione batte l’aria, caccia le mosche, inganna il penitente, e deve rendere conto a Dio del sacrilegio che compie, perché i sacramenti sono preziosi, non sono sentimenti umani, se no … c`è qualcuno, che viene dentro e dice “sa, basta inginocchiarsi, entrare qua, si è già fatta la confessione …”
No no caro mio, non si può ridurre l sacramento ad un gesto fisico, ad un sentimento umano, come in tutte le religioni.
E’un segno efficace della GRAZIA: è un altro che mi perdona!
E la Chiesa, che ha ricevuto da Cristo i sacramenti, ecco … e Lei che me li da, e me li da come un pacchetto unico: non posso io credere ad un sacramento e non credere a quell’altro.
Non è che Dio e La chiesa deve fare quello che decido IO, che penso IO, che mi sento IO, ma sono io, che se voglio essere Cristiano Cattolico, aderisco alla DOTTRINA DI CRISTO conservata INTEGRALMENTE dalla Santa Madre Chiesa Cattolica, e io sono un prete Cattolico, va bene? Che pretende … e vuole essere cattolico!
Allora, niente fretta di confessarsi, perché confessarsi male vuol dire aggiungere ai peccati che si hanno anche quello di una cattiva confessione.
Confessarsi qui, al proprio paese, o per strada, è LA STESSA COSA!
C’è gente che mi dice “è, mi son confessato a Lourdes…”
Non mi interessa niente che ti sei confessato da Padre Pio o a Lourdes, mi devi dire il tempo, pressappoco, trascorso dall’ultima confessione ben fatta, perché se è fatta male, NON SERVE!
Allora nessuno mai vi aveva detto queste cose? (rivolgendosi ai presenti)
E … a lei no … a lei no … e voi cosa avete fatto per saperle? PECCATO IN PIÙ, perché la formazione religiosa è DOVEROSA: non bisogna aspettare uno scemo di frate che venga fuori per spiegare ste cose, bisogna informarsi!
Per noi Cristiani … state attenti (rivolgendosi ad alcuni presenti che mormoravano) che ancora voi non avete ascoltato le mie parole … lo dimostrate …
Per noi cristiani, tutto è peccato, anche aprire gli occhi al mattino è peccato … se non si ringrazia Dio per il dono della vita!
Sapete perché tutto è peccato? Perché per noi tutto è grazia, tutto è misericordia, tutto è perdono, perché noi crediamo in colui che è morto per i peccatori, e la confessione è un segno SENSIBILE ed EFFICACE di questa grazia, di questa misericordia.
Allora io lodo chi di voi capisce che deve prepararsi meglio, e se queste mie parole non sono state sufficienti, c’è gente che mi ascolta due, tre, e più volte …
Allora, mi raccomando, buona preparazione ….